Il giovane artista leccese racconta la sostanza del suo nuovo singolo “Milano Brindisi” uscito a marzo

Un viaggio tra suoni ed emozioni, “Milano-Brindisi” è molto più di un semplice brano: è una dichiarazione d’amore senza compromessi, un inno alla sincerità dei sentimenti che non hanno paura di mostrarsi vulnerabili. Con questa nuova uscita, Ascanio ci accompagna lungo una traiettoria sonora che parte da un’intimità sospesa e arriva a un’esplosione corale, quasi spirituale, dove il soul incontra il pop e si fonde in un crescendo gospel che amplifica l’emozione fino a renderla universale.
La produzione, curata nei dettagli, intreccia synth avvolgenti e ritmiche calde, lasciando spazio a una voce che non racconta semplicemente: confessa, spera, trema, ama. È il coraggio di dire “Spero che non cambierai mai”, la forza di un desiderio che attraversa la distanza, si fa canzone e diventa battito condiviso.
Per scoprire cosa si nasconde dietro “Milano-Brindisi” — tra le note, le parole e le ispirazioni — abbiamo intervistato Ascanio. Ecco cosa ci ha raccontato.
Benvenuto Ascanio! Partiamo dalla tua più grande passione, la musica. Come hai iniziato questo percorso?
Grazie! La musica è sempre stata parte di me, da quando ho memoria. Da piccolo mi bastava una canzone alla radio per sentirmi in un altro mondo. Ho iniziato a cantare davvero presto, ma non era una scelta, era qualcosa che mi veniva naturale. Un modo per sentirmi vivo, per esprimere quello che non riuscivo a dire. La musica è stata il mio rifugio, la mia voce, la mia cura.
Hai avuto esperienze importanti anche nei talent show, come “Amici”. Cosa ti ha lasciato quell’esperienza?
Mi ha lasciato tanto, davvero. È stato un percorso intenso, a volte faticoso, ma pieno di crescita. Ho imparato a credere un po’ di più in me stesso, a non scappare dalle emozioni. Ho capito che la musica non è solo performance, è verità, ed è proprio lì che voglio stare: nelle cose vere.
Quando componi una canzone, parti prima dalla melodia o dal testo?
Dipende dal momento. A volte mi arriva una frase, tipo una pugnalata, e da lì nasce tutto. Altre volte è una melodia che mi suona in testa e mi fa venire voglia di raccontare qualcosa. Ma in ogni caso, tutto parte da un’emozione. Se non c’è qualcosa che mi muove dentro, non riesco a scrivere niente.
Come è nato il tuo nuovo singolo “Milano Brindisi”?
È nato da una mancanza, da una distanza che non era solo geografica. Era quel tipo di mancanza che ti toglie il fiato, che ti fa venire voglia di urlare ma in silenzio. Ho preso tutto quello che sentivo e l’ho buttato dentro il brano, senza filtri. È una canzone che mi ha aiutato a rimettere insieme i pezzi, e spero che possa fare lo stesso per chi l’ascolta.