Ambizioso progetto per l’istituzione del più grande santuario mondiale per accogliere la specie in pericolo di estinzione

Avviato dal Kenya il trasferimento di 21 rinoceronti neri verso una nuova riserva naturale. Secondo quanto annunciato il Servizio della Fauna Selvatica del Paese africano (KWS) l’obiettivo è favorirne la proliferazione e contrastare il processo di estinzione.
Un passo in avanti verso la creazione di uno dei più grandi santuari per rinoceronti del mondo, ma anche un chiaro tentativo di porre un freno alla caccia illegale . “Il trasferimento è una chiara dimostrazione dell’impegno costante del Kenya per garantire un futuro a una delle specie più iconiche del pianeta, oggi a rischio estinzione,” è quanto dichiarato da Rebecca Miano, ministra keniana del Turismo, durante lo svolgimento del lancio del progetto nella riserva di Ol Pejeta, nel distretto centrale di Laikipia.
A livello mondiale il Kenya ospita circa l’80% della sottospecie orientale del rinoceronte nero registrando un sostanziale incremento di esemplari nel Paese che è passato da 384 nel 1989 – anno di fondazione dell’ente – a 1.059 alla fine del 2024 con l’obiettivo di raggiungere una popolazione di 2.000 rinoceronti neri entro il 2037.
Quanto durerà il trasferimento degli esemplari? 18 giorni e coinvolgerà undici femmine e dieci maschi con l’obiettivo di garantire una diversità genetica ottimale. “Questo trasferimento rappresenta una tappa fondamentale per aprire nuovi orizzonti alla conservazione,” ha sottolineato il direttore generale del KWS Erustus Kanga,
L’estensione della riserva di èdi 90 chilometri quadrati e sarà parte integrante di un progetto più ampio che investirà la creazione di un mega-santuario per rinoceronti nel Laikipia.
Ogni rinoceronte trasferito sarà dotato di un dispositivo di tracciamento GPS per un monitoraggio costante a trasferimento compiuto. Il progetto è finanziato dal governo del Kenya insieme alla fondazione tedesca ZEITZ, proprietaria della riserva di Segera. L’operazione si struttura in tre fasi fondamentali, cattura, trasporto e rilascio, stimata in costi complessivi nell’ordine di 14 milioni di scellini keniani, equivalenti a oltre 95.000 euro.