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GABRIELE, IL TALENTO IN UNA STANZA/INTERVISTA

Uscito il 14 marzo “Stanza nove” è il secondo singolo di Gabriele, giovane artista che conferma il suo talento creativo nella scrittura

“Stanza Nove” di Gabriele è un invito alla ricerca di un rifugio mentale. Il brano, con la sua atmosfera avvolgente, esplora l’importanza di ritrovare sé stessi attraverso la solitudine. In un’epoca di costante stimolo esterno, la canzone ci ricorda che è nei momenti di introspezione che possiamo veramente capire chi siamo.

Gabriele, Stanza Nove è il tuo nuovo singolo. Puoi raccontarci cosa rappresenta per te questa canzone?

Stanza Nove è un brano molto personale, forse il più intimo che abbia scritto finora. Rappresenta un rifugio, un luogo simbolico dove nessuno può entrare se non io. È una stanza reale, ma allo stesso tempo è uno spazio interiore in cui mi sono rifugiato per ritrovare me stesso. È una canzone che parla di solitudine, di consapevolezza e della necessità di prendersi del tempo per ascoltarsi davvero.

Hai iniziato ad avvicinarti alla musica molto presto. Quando hai capito che questa sarebbe stata la tua strada?

L’ho capito nel momento in cui scrivere è diventato qualcosa di necessario. Non riuscivo più a tenermi dentro certe emozioni, e la musica è diventata il mio modo di affrontarle. Non è stato un colpo di fulmine, ma una consapevolezza che è cresciuta dentro di me. Quando ho visto che attraverso le mie parole riuscivo a parlare anche a chi mi ascoltava, ho capito che questa era la mia strada.

Hai partecipato a masterclass con grandi nomi come Rory Di Benedetto, Tanchis e Falso Nueve. Quanto hanno influenzato il tuo percorso?

Tantissimo. Ognuno di loro mi ha lasciato qualcosa di prezioso: Rory mi ha insegnato quanto sia importante scrivere con sincerità e visione; Tanchis mi ha fatto capire il valore del suono e della direzione musicale; Falso Nueve mi ha aiutato ad avere uno sguardo più lucido e professionale sul progetto. Incontri così ti arricchiscono, non solo come artista, ma anche come persona.

Dopo Stanza Nove, cosa possiamo aspettarci da te?

Sto lavorando a un nuovo singolo che avrà sonorità molto diverse, più funk pop e leggere, senza però perdere l’identità cantautoriale che mi rappresenta. Sarà un’evoluzione naturale, una nuova sfumatura del mio modo di fare musica. Continuerò a scrivere tanto, anche per altri artisti, e passo dopo passo sto costruendo un progetto sempre più solido.

Dove ti vedi tra cinque anni?

Mi vedo su un palco, con un pubblico che conosce le mie canzoni e si rispecchia in esse. Spero di aver pubblicato un disco che mi rappresenti pienamente, di aver fatto tante esperienze dal vivo e di continuare a scrivere musica che lasci qualcosa. Non inseguo numeri o mode, inseguo un percorso sincero. Se tra cinque anni sarò ancora qui a fare quello che amo, avrò vinto.

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