Dal 7 febbraio 2025 è in rotazione radiofonica “Il canto delle paure”, il nuovo singolo di Tommaso Sangiorgi disponibile sulle piattaforme digitali di streaming dal 31 gennaio. L’artista per i nostri lettori

“Il canto delle paure” di Tommaso Sangiorgi è una dedica intima alla sorella Giulia, in cui il cantautore esplora il loro legame fraterno tra distanze emotive e desiderio di riconciliazione. Con un sound pop dalle influenze cantautorali, il brano affronta temi come perdono, speranza e resilienza, presentandosi come una “ninna-nanna” capace di placare il silenzio e offrire conforto. La canzone esprime il bisogno di superare gli errori del passato e le difficoltà, immaginando un luogo in cui gli abbracci curano le ferite e si può danzare sopra le proprie paure, lasciando spazio alla speranza anche nei momenti più bui.
Ciao Tommaso! Che messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Il messaggio che voglio comunicare con Il canto delle paure è molto personale. La canzone nasce dal mio desiderio di risolvere un rapporto che sento davvero importante, quello con mia sorella Giulia. È un’esigenza che nasce dalla mia volontà di comunicare a lei che, nonostante il silenzio e la distanza che si sono creati tra noi, io ci sono per lei.
Il messaggio è di conseguenza anche quello di comunicare amore e resilienza. In un periodo di difficoltà, nonostante le incomprensioni e le paure che a volte ci allontanano, è importante continuare a esserci per l’altro e dedicare amore, sempre. E, pur trattandosi di un’esperienza molto personale, credo che questa canzone possa essere universale, perché ogni persona può riconoscersi nel desiderio di recuperare un legame importante e nel voler offrire amore, nonostante le difficoltà. In fondo, resilienza e amore sono le parole che meglio riassumono il significato di questa canzone.
Da cosa trai ispirazione per le tue produzioni?
Traggo ispirazione dalla vita che vivo ogni giorno. Una canzone può nascere anche da un pensiero che mi passa per la testa, magari per un solo secondo, ma che riesce a suscitare un’emozione forte. Cerco di trattenere quell’emozione e di usarla per scrivere un brano. Le mie canzoni possono riflettere l’amore che provo, anche per una ragazza che magari non conosco, oppure parlare di problemi quotidiani, come quelli che vivo nelle relazioni familiari o con gli amici. A volte un litigio, una discussione, o anche un semplice pranzo in famiglia possono ispirarmi. Così come un momento di confidenza con un amico che sta attraversando una difficoltà e di cui faccio canzone per cercare di farlo sentire meglio. Ogni brano nasce da un’esigenza, da un’emozione intensa che sento in un preciso momento della mia vita.
Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come è nata la tua passione per la musica?
La mia passione per la musica è nata quando avevo sei anni. Ero un bambino piuttosto introverso, ma il mio professore di musica mi fece salire sul palco e mi costrinse a cantare “La gabbianella e il gatto” di Ivana Spagna durante una recita scolastica. Ricordo che ero terrorizzato all’idea di cantare, ma appena salito sul palco mi sono sentito subito a casa, come se fosse il mio posto. Quando ho finito di cantare, c’è stata una standing ovation da parte dei genitori, un momento che ricordo con molta emozione. Quell’applauso è stato come una scintilla che ha acceso in me l’amore per la musica.
Nel frattempo, mia mamma, che è sempre stata appassionata di musica, mi faceva ascoltare tanti brani degli artisti che amava, come Lucio Dalla, Lucio Battisti e Zucchero, che sono diventati anche i miei artisti di riferimento. Poi, nel 2013-2014, insieme al mio migliore amico Francesco Miserocchi, iniziammo ad ascoltare tantissimo rap, e fu lì che nacque in me il desiderio di scrivere i miei primi brani rap. Con il tempo, però, la mia musica è diventata più classica e cantautorale.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro e/o sogni nel cassetto?
Il mio progetto per il futuro è migliorare sia dal punto di vista testuale che nelle performance dal vivo, e naturalmente portare la mia musica a più persone possibile. Il mio sogno è anche riuscire a vivere di musica, ma credo che questo arriverà con il tempo, grazie alla costanza nella pubblicazione e nel migliorarmi continuamente in ciò che amo fare: la musica. Un sogno che ho per quest’anno, in particolare, è quello di cantare nella piazza della mia città durante il concertone di Capodanno oppure durante il Ravenna Festival. Mi farebbe davvero molto piacere riuscire a eseguire una delle mie canzoni, in particolare “Ravenna”, proprio a Ravenna, in contesti così grandi e importanti. Spero di riuscire a realizzare questo sogno nel corso dell’anno.
Quali artisti hanno influenzato e accompagnato la tua crescita?
Gli artisti che hanno influenzato profondamente la mia crescita e che, in un certo senso, sono diventati la colonna sonora della mia vita, sono tanti. Da quelli più classici come Lucio Dalla, Lucio Battisti e Zucchero, che mi hanno fatto innamorare della musica italiana, fino alla scena contemporanea, che ha avuto un grande impatto su di me. Mi hanno segnato artisti come Calcutta, Gazzelle, Mobrici, ma anche la scena rap con nomi come Marracash, Fabri Fibra.. Tutti loro, con il loro stile unico, mi hanno insegnato tanto e mi hanno spinto a sviluppare la mia identità musicale.
Progetti per la primavera 2025?
Il mio progetto per la primavera del 2025 è quello di pubblicare parte delle canzoni che ho scritto durante quest’anno e mezzo di “clausura musicale”. In questo periodo, ho scritto tante canzoni in studio, e la prima di queste è stata “Il canto delle paure”. Questa canzone segna l’inizio di una serie di brani che ho composto, e nei prossimi mesi ne usciranno diversi.