Sette sale espositive e altre due multimediali per rivivere in un documentario la ricostruzione olografica del monumento, un nuovo percorso di visita che resterà aperto dal 15 ottobre 2023 al 31 marzo 2024
Dopo quasi 50 anni dai gravi problemi strutturali che ne avevano determinato la chiusura, e a seguito di un complesso intervento di restauro, tornano fruibili gli immensi spazi – circa 4 ettari sul colle Palatino – della Domus Tiberiana, la grandiosa residenza imperialeche domina la valle del Foro Romano.
Gli antichi camminamenti di questa iconica dimora, a cui si deve l’origine del significato moderno della parola “palazzo”, conducevano l’imperatore e la sua corte alle varie stanze della sontuosa residenza privata.
La sua riapertura ha permesso il ripristino della circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino, attraverso la rampa di Domiziano, gli Horti Farnesiani e il Clivo della Vittoria, che attraversano i suggestivi spazi del Palazzo Imperiale che troneggia millenario sull’area archeologica principale di Roma, la più grande al mondo.
Il nuovo percorso di visita si sviluppa all’interno del palazzo in sette sale espositive che regalano agli occhi dei visitatori una vista privilegiata sul Foro Romano; le due sale multimediali sul fronte opposto ospitano un documentario e la ricostruzione olografica del monumento.
Sala dopo sala si svelano le straordinarie architetture fresche di restauro, i servizi con le terme imperiali e le strutture collegate, le superfici decorate a stucco del “ponte di Caligola” e, sullo sfondo, le pitture che ritraggono la vita di corte, il cui racconto è documentato da centinaia di reperti ceramici, in metallo e in vetro, statuaria e decorazioni fittili riportati alla luce da oltre trenta anni di scavi.
Gli spazi sono suggestivamente illuminati, all’interno e all’esterno, per essere visibili anche di notte, grazie alla sponsorizzazione tecnica di ACEA.
L’ambizioso allestimento museale, Imago imperii, a cura di Alfonsina Russo, Maria Grazia Filetici, Martina Almonte e Fulvio Coletti, con l’organizzazione di Electa, si articola in 13 ambienti che si aprono lungo il percorso, raccontando la storia del monumento nei secoli.