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BATTUTO IL TEMUTO VERONA, ORA LA CHAMPIONS PUÒ NON ESSERE SOLO UN SOGNO

Prova convincente dei giallorossi che segnano tre gol alla corazzata giallo blu, limitando al minimo gli errori difensivi. Ancora Borja in goal

Mayoral ancora a segno

di Davide Iannuzzi

Sono i giorni di Dzeko e Allegri, il tramonto e l’alba. O forse no, tutto come prima, anche Fonseca sulla panchina giallorossa che sembra riconquistare crediti a suon di punti, e temperamento glaciale nei confronti del bosniaco, che si vede sfumare per la quarta volta la partenza dalla capitale. Dzeko sorride in tribuna con El shaarawy, i due si abbracciano, il covid del faraone è andato via ma la tensione resta. La Roma, a dispetto della sua stessa tradizione, sembra invece invertire il trend, i tiri in porta ci sono, gli sbagli pure ma i gol che regalano la seconda vittoria di fila esorcizzano quella sindrome da conclusioni sbagliate sotto porta che al tecnico portoghese sono costate qualche punto lasciato per strada, reso ancor più sanguinoso nell’uscita di Coppa Italia contro lo Spezia e soprattutto nella bruciante sconfitta del derby.

La Roma c’è e fa ben sperare, regala spettacolo tanto nel pressing quanto nelle triangolazioni in velocità oltre la tre quarti. Tre gol in meno di mezz’ora, e la partita diventa una tranquilla passeggiata domenicale. La Roma alza subito il numero dei giri e realizza al 21′ dopo un tentativo di Mayoral che sferra una diagonale sul primo palo deviato in angolo. Alla bandierina Veretout crossa al centro imbeccando Mancini che insacca chirurgicamente con una palla che sembrava innocua. Neanche un minuto e arriva il raddoppio. Mayoral solo davanti a Silvestri non riesce a dribblare, ma tiene palla e fornisce un misurato assist al ritrovato Mikhitaryan che indovina l’angolo interno con un destro compassato al micron. Passano sette minuti e ancora Veretout dalla bandierina sinistra scodella un corner che imbecca il destro violento ma centrale di Pellegrini, respinto alla meno peggio da Silvestri, per la pronta ribattuta in rete dell’immancabile Mayoral.

Dzeko spettatore speciale. Di spalle El shaarawy

Ancora di stampo gillorosso il secondo tempo con Veretout e Spinazzola che sciupano la palla gol del 4 – 0. Si fa sotto porta l’Ellas Verona con un gol di testa di Colley 61′ su traversone di Lasovic che taglia in diagonale l’area piccola, per il tentativo di parata, senza successo, dell’incolpevole (questa volta) Pau Lopez. Ancora lasagna sul finire del tempo regolamentare che spedisce di sinistro sull’esterno della rete, e tutti in doccia. Adesso restano i conflitti irrisolti. Come togliere di rosa Borja Goal che sale a quota 9, anche se Dzeko e Fonseca facessero pace? E se invece si gettassero le basi per l’accoppiata bosniaco/spagnola che promette scintille, almeno nei sogni proibiti dei più romantici? O forse, Mayorall, spacciato per il vice Dzeko, in realtà ne sarebbe trionfalmente l’erede?

Chiacchiere da bar, eppure, questa Roma che è terza in classifica, se solo limitasse le reiterate amnesie difensive, non avrebbe poi grossi problemi a salire sul podio delle prime quattro, con questo fronte di attacco di tutto rispetto. Intanto sulla sponda opposta del Tevere salgono le acque dell’alta classifica, e alla porta della Champions la Lazio bussa tre volte, saccheggiando a pieno bottino l’armata di Gasperini. Che i riflettori del tricolore tornino ad accendersi da queste parti? Intanto aspettiamo l’esame torinese di sabato prossimo, la Juve è, e sarà sempre una prova d’esame, ma almeno per ora è la zebra a dover rincorrere la lupa.

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