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ABORTO, PROTESTE E ARRESTI NEGLI USA. E INTANTO AUMENTANO LE RICHIESTE PER L’INTERRUZIONE FARMACOLOGICA

Manifestazioni da Los Angeles a New York, da Washington a Phoenix, da. Sventata tragedia a Cedar Rapids dove un pick-up travolge un gruppo di manifestati

Photo by Afp

A seguito della cancellazione della sentenza “Roe vs Vade” del 1973 da parte della Corte Suprema, e del ribaltone costituzionale sul diritto di aborto negli Usa, sono divampate violente proteste e manifestazioni in tutti gli Stati Uniti. Radunati a Bryant Park a Manhattan si sono registrati 25 arresti de pro-choice, ma le manifestazioni si sono estese da est a ovest della costa.

A Los Angeles i pro-choice hanno bloccato il traffico marciando lungo il marciato lungo la Freeway 110, che collega il centro della città con il porto. L’occupazione è poi continuata nelle strade del centro di LA per tutta la notte, scatenando una guerra mediatica sui social, sul tema dell’orientamento politico del gruppo eversivo, quanto sul diritto a poter manifestare.

Interventi della polizia a suon di lacrimogeni a Phoenix dove un gruppo di manifestanti, radunatisi davanti al palazzo del Senato, ha forzato e rotto alcune finestre tentando di entrare nell’edificio.

A Greenville in South Carolina, l’intervento delle forze dell’ordine, con l’uso di Taser e arresti, hanno sventato lo scontro tra i manifestanti dei due schieramenti, quello dei pro-choice e quello dei pro-life, quelli che appoggiano la decisione della Corte Suprema.

A Cedar Rapids, in Lowa, un pick-up ha travolto un gruppo di manifestanti recriminando il diritto all’aborto. Fortunatamente il bilancio si limita al lieve ferimento di una ragazza.

Nelle ore successive alla revoca del diritto legale all’aborto negli Usa, Just the Pill, un’organizzazione no profit, che segue pazienti che favorevoli all’uso di pillole abortive ha visto quadruplicarsi il numero giornaliero di domande di assistenza con una prevalenza degli Stati che hanno proibito la pratica dell’aborto.

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