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EMOTIVO E MALINCONICO IL NUOVO SINGOLO DI CLAUDIO SIRIGU

Da venerdì 24 novembre 2023 sarà disponibile in rotazione radiofonica e su tutte le piattaforme di streaming digitale “Le statali”, il nuovo singolo di Claudio Sirigu

“Le statali” è un brano emotivo e malinconico, una ballad acustica ambientata nel contesto universitario di Milano. Si tratta di un racconto agrodolce sui rapporti interpersonali che in tale contesto si vengono a creare. In un ambiente dispersivo ed affollato pieno di persone nuove e sconosciute, il narratore del brano non si sente pienamente nel posto giusto e tende a sviluppare una qualche paura di stringere dei legami. Nel momento in cui il testo fa riferimento ad una ragazza specifica vuole in realtà rappresentare la difficoltà di legare con tutto un contesto ancor prima che con una singola persona; tuttavia, ciò finisce per creare un racconto terribilmente verosimile del modo travagliato e “pesante” in cui il protagonista vive le relazioni interpersonali, specialmente quelle più strette.

Spiega l’artista a proposito del brano: «“Le statali”, il quale titolo del brano nasce da un’idea del coautore Nicola Bigoni, racconta di come trovo più difficile sentirmi a mio agio in contesti “grandi” e dispersivi, di come non ho sentito mai realmente “mio” il percorso accademico in università, almeno nel determinato momento della mia vita in cui ho scritto il brano (Ottobre-Dicembre 2022). Infine, “Le statali” rappresenta, nella ragazza di cui il testo parla, il grande dualismo tra il desiderio di stringere legami forti ed il timore che quei legami, se nati in contesti in cui si è di passaggio o in situazioni complicate, finiscano per diventare effimeri e difficili da sostenere per me».

Il video de “Le Statali” si presenta come un visual lyrics caratterizzato da uno stile un po’ acquarello e arricchito da immagini generate dall’intelligenza artificiale. Nella clip viene descritto il contesto universitario di una grande città, con immagini di studenti, aule, spazi di studio ed edifici universitari che si susseguono ed evolvono progressivamente, senza mai diventare troppo invadenti dal punto di vista cromatico ma rimanendo invece di sfondo, quasi sbiadite come a simboleggiare il distacco dell’autore da quei ricordi e la loro poca nitidezza.

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