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TRUFFE ONLINE, COME PROTEGGERSI

La vera storia di una truffa da 2500 euro

di Damiano Rulli

In passato già vi abbiamo parlato di come proteggersi da truffe informatiche grazie ai preziosi consigli del Professore Stefano Zanero riportati al seguente link https://www.mediafrequenza.it/2020/02/05/cyber-security-quello-che-tutti-dovremmo-sapere/, oggi vogliamo farlo di nuovo raccontandovi questa esperienza realmente accaduta ad una signora che chiameremo Emma per tutelarne la privacy.

Prima però voglio fare un’importante precisazione: per attenermi pienamente a quanto avvenuto ripoterò i nomi di alcune aziende e programmi i quali NON HANNO NIENTE A CHE FARE con la truffa perpetuata a questa signora. I nomi di alcune società vengono utilizzati per rendere più appetibili gli inganni e i programmi usati impropriamente.

Ecco quanto accaduto:

la sig.ra Emma stava cercando lavoro in internet quando si imbatte in una pubblicità di un’offerta di lavoro per Amazon, clicca e gli si apre un sito dove gli viene chiesto di mettere un recapito telefonico per essere chiamata.

Dopo poco tempo viene contattata da una ragazza che gli spiega più chiaramente che loro giocano in borsa utilizzando le azioni Amazon, la sig.ra Emma però inizialmente rifiuta.

Passano 15 giorni circa e viene ricontattata, questa volta al telefono c’è una ragazza più preparata e convincente tanto da indurre la sig.ra Emma ad aprire un conto corrente bancario on line e metterci 100€!

Fatto ciò viene chiamata da un consulente che gli spiega come valutando l’andamento delle azioni Amazon riesce a far fruttare i soldi depositati da lei, però per vedere quanto sta guadagnando deve condividere il suo schermo e per farlo ha bisogno di un applicazione da scaricare sullo smartphone, nello specifico AnyDesk.

Una volta scaricata il consulente, a insaputa della sig.ra Emma che non conosce le funzioni di tale app, entra nel suo telefonino.

Passano i giorni e la sig.ra Emma vede i suoi guadagni moltiplicarsi in poco tempo: 300, 500, 1000 euro tanto da indurre la sig.ra a chiedere se può almeno ritirare i 100€ che ha investito. Il consulente gli dice che per farlo ha bisogno del suo IBAN del conto corrente bancario ma la sig.ra rifiuta nonostante le insistenze del consulente.

Desiderosa di ritirare i soldi guadagnati gli dice che ha una Postepay Evolution dove può depositare i soldi e dove ci sono i suoi risparmi pari a 2500 €!

La signora Emma con l’app AnyDesk in funzione e quella della Postepay aperta, ingenuamente permette al consulente di entrare sul suo conto e tramite un account sul sito CoinDeck (precedentemente aperto a sua insaputa ) ordinare 2500€ in BitCoin!

Una volta accortasi di essere stata ingannata ha cercato di bloccare la transizione ma purtroppo senza riuscirci perché le transazioni in BitCoin non possono essere annullate o cancellate e niente hanno potuto fare i Carabinieri per recuperare i suoi soldi per un semplice motivo: permettendo ad uno sconosciuto di entrare nel suo telefonino e agire sul suo conto corrente postale è come se fosse stata lei ad avere autorizzato la transazione.

Ora cerchiamo di capire dove la sig.ra Emma ha sbagliato, non per criticarla perché lei è la vittima e purtroppo non l’unica di una truffa ben congegnata , ma per evitare di cadere anche noi nello stesso tranello.

  1. I guadagni facili non esistono
  2. Parafrasando un concetto che ci ha trasmesso il Prof. Zanero non permettiamo a degli sconosciuti di installare o convincerci ad installare sul nostro smartphone, tablet o PC alcun programma o applicazione.
  3. Per qualunque acquisto o transazione on line utilizziamo una carta ricaricabile dove mettere solamente l’importo necessario all’acquisto o una carta prepagata virtuale.

Questi sono solo alcuni suggerimenti importanti da seguire, comunque vale sempre la regola di vita che il Prof Zanero ci ha trasmesso:

Mentre attraversi la strada ti fermi un attimo e guardi a destra e sinistra, te lo hanno insegnato alle elementari perché è una buona idea, invece quando non guardi potrebbe succedere un guaio. La stessa cosa succede con l’informatica se noi ci fermiamo un attimo e pensiamo a cosa stiamo facendo di solito possiamo evitare una buona parte dei problemi.”

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