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LAZIO BELLA, L’INTER BALLA

Gioco e determinazione non bastano a d arginare l’impeto della neocapolista. Ma per i biancocelesti la Champions chiama ancora

di Massimiliano Bosco

L’Inter vince con 3 contropiedi. La descrizione della partita potrebbe finire qui. Alla Lazio non riesce di fare quello che avrebbe voluto e che gli ha permesso di vincere contro Roma e Atalanta, ovvero far giocare e ripartire. Complice soprattutto il vantaggio dei nerazzurri avvenuto al 22esimo su calcio di rigore molto dubbio, Hoedt prende sicuramente prima il pallone, che ha messo i milanesi in condizione di fare la partita che volevano, giocando soprattutto sulla velocità e sulla potenza di Lukaku, insomma palla lunga e pedalare, un classico per Conte. Che l’attaccante “meneghino” sia un treno questo è cosa nota, ma se poi a contrastarlo disponi dei passaggi a livello di burro, questo è tutto un altro discorso.

Diciamocelo, Inzaghi questa volta qualche errore di formazione lo fa, scegliendo di far giocare Hoedt ha dovuto stravolgere completamente una difesa che in una partita così importante rappresenta quasi una sorta di regalo alla squadra avversaria. Ora, che le riserve dei difensori titolari della squadra romana non siano dei fulmini di guerra questo ormai è cosa nota, credo siano rimasti in 2 a non pensarla così, il barbiere di Patric e il venditore di tulipani di fronte casa di Hoedt.

Adesso, dire inoltre che a luglio si sarebbero dovute investire somme di denaro per acquistare uno o due di difensori con più capacità e che tutti sapevamo, soprattutto nell’anno in cui la Lazio tornava in Champions League, che doveva essere fatto, lo abbiamo detto e ridetto e che la “Società” abbia fatto un errore in tal senso, pure. Però questi sono e questi ci teniamo, anzi, bisogna sostenere Patric, Hoedt, Parolo, che comunque danno il fritto.

Quello però che si dovrebbe fare, nel momento in cui giocano le riserve, è mettere in condizioni questi giocatori di fare meno errori, allestendo magari un centrocampo diverso che garantisca maggiore copertura e che faccia meno sbagli così da garantire un filtro migliore per una difesa che reggerebbe meglio l’urto. Una nota positiva, la crescita costante ed incredibile, per certi versi, di Marusic sulla sinistra impensabile fino a qualche tempo fa ma che non sta facendo per niente rimpiangere Lulic, ieri partita sontuosa su Hakimi, peccato non sia servita alla causa.
Comunque alla fine una battuta d’arresto contro l’Inter ci può stare. Maaa, Musacchio?

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