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CORONAVIRUS, I PERICOLI DELLA PRUDENZA FAI DA TE

Gestire la paura evitando il panico si può. Parla la Dott.ssa Rosanna De Carlo

Dipinto di F. Gonin ispirato al linciaggio dei presunti untori

di Damiano Rulli

Il coronavirus ha provocato tra le altre cose paura, panico ed ansia che stanno percorrendo tutto lo stivale da Lampedusa ad Aosta sormontando le Alpi per espandersi nel vecchio continente. Ogni giorno siamo bombardati da notizie sul numero dei contagiati, dei morti ed è partita una caccia all’untore che ricorda la peste nella Milano raccontata dal Manzoni nei suoi Promessi Sposi.
Non parliamo poi delle scene da film apocalittico viste sui mass-media di supermercati vuoti, delle introvabili mascherine o soluzioni idroalcooliche acquistabili in internet solamente a prezzi esorbitanti.
Di tutto questo e di come vincere le nostre paure abbiamo parlato con la Dott.ssa Rosanna De Carlo Psicologa, Psicoterapeuta.

Dott.ssa De Carlo alla TV, attraverso i mass media o in prima persona stiamo vedendo scene da film apocalittici, supermercati con gli scaffali vuoti, amuchina e mascherine esaurite e rivendute a prezzi esorbitanti. Una corsa alla spesa senza precedenti negli ultimi 20 anni in Italia. Come si spiega questo fenomeno?

Stiamo assistendo ad una repentina diffusione della paura che spinge ad intraprendere una serie di comportamenti iper-prudenziali, come accaparrarsi beni di prima necessita, dispositivi medici ed igienizzanti. Provare paura è normale: fa parte delle emozioni di base e si attiva in presenza di un pericolo, predisponendo il nostro corpo a reagire secondo la modalità Attacco/Fuga, per fronteggiare al meglio la minaccia. È interessante osservare come il fenomeno sul piano comportamentale stia coinvolgendo varie zone territoriali molto distanti dal focolaio epidemico. Per quale motivo, accade? Gli individui utilizzano, in casi di percezione di pericolo, un’interessante strategia cognitiva, il ragionamento prudenziale o Better Safe Than Sorry, ovvero focalizzano l’attenzione esclusivamente sulla minaccia, rintracciando ed utilizzando informazioni che andrebbero a confermare l’idea di pericolo piuttosto che smentirla, attuando comportamenti, in accordo con la propria ipotesi di pericolo. Quindi nell’ottica di non sottovalutare un possibile pericolo ci si allarma più del solito, impegnandosi totalmente per prevenire o neutralizzare il rischio di minaccia; questo spiegherebbe alcune condotte eccessive messe in atto, come ad esempio essere disposti a pagare cospicue somme di denaro per ottenere igienizzanti. L’idea di sottofondo di questo tipo di ragionamento è del tipo “meglio allarmarsi una volta in più, che rischiare di non allarmarsi quando serve”.

Il panico ha preso il sopravvento, sembra che il raziocino sia scomparso dalla mente degli italiani, quali suggerimenti può darci per evitare di cadere facili prede dell’irragionevolezza?

Come espresso precedentemente, provare paura è normale, eppure è importante gestirla, soprattutto in situazioni ansiogene e di forte stress, per evitare di innescare e reiterare circoli viziosi di panico che si ripercuotono negativamente nella qualità di vita dell’individuo e di riflesso nella comunità. È importante attenersi innanzitutto alle informazioni ed indicazioni fornite da organi ufficiali come l’Istituto Superiore di Sanità, che peraltro ha messo a disposizione un vademecum di norme e indicazioni pratiche per fronteggiare la minaccia da coronavirus; evitare non solo la ricerca compulsiva di informazioni non attendibili ma la loro divulgazione, in quanto informazioni distorte favoriscono ed alimentano paure soggettive; è utile focalizzarsi su dati oggettivi di realtà, rispetto all’evoluzione del fenomeno, non permettendo alcuna influenza di panico collettivo, che può ridurre le capacità di valutare tutti i dati a disposizione, al fine di calibrare e prendere decisioni equilibrate e di buon senso; è possibile inoltre gestire la paura modulando i pensieri di probabile minaccia con il rischio oggettivo. Laddove subentrano e persistono stati emotivi eccessivi di ansia e paura è utile rivolgersi ad un professionista esperto della salute.

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