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ORIENTAMENTO DISCOGRAFICO

The President – Dino Kappa

di Davide Iannuzzi

Una giovane etichetta discografica sfida la Storia; la Storia è quella del bassista e arrangiatore Dino Kappa, scritta e celebrata nel firmamento più prestigioso del Made in Italy, ora in gioco con un progetto solista messo in pista dalla scuderia World Fonogram di Francesco Daniele. Brand to brand per una sfida lanciata al mercato internazionale puntando sulla lega indissolubile tra talento tecnico e freschezza compositiva. E chi ha detto che il pubblico di casa nostra non sia spregiudicatamente indirizzabile dal senso più esigente del palato sopraffino? The president, così intitolato il recentissimo disco del bassista pugliese che ricordiamo sui palchi di una storia quasi cinquantennale al fianco di Rino Gaetano, Morandi, Cocciante, Zero e non poche frequentazioni di respiro internazionale ingloba un ampio spettro di citazioni al funk, al rock, al prog e alla fusion più tradizionali mantenendo inalterata una riconoscibilità di fondo, quel respiro melodico che il palato più sensibile richiede come essenza irrinunciabile nel pasteggiare frase dopo frase, nota dopo nota le tredici tracce di un disco permeato di forti slanci individuali e straordinariamente compattato nell’unicum dello stile impresso. Tra esse emerge una cover tutta da esplorare de “I Giardini di Marzo” dove il basso di Kappa sostituisce il registro vocale umano, contrappuntato da respiri profondi e atmosfere rarefatte. Il musicista accreditato tra i più virtuosi del quattro corde preferisce la logica della costruzione all’impeto incontenibile della tecnica. Ne è una dimostrazione “Sweetsh” brano a lungo dominato dalla chitarra dal tema scandito lentamente per poi convergere in un cambio di passo in una progressiva improvvisazione bassistica nel finale. C’è spazio per sonorità più vintage come l’energica “Traffic Out” che strizza l’occhio ai nostalgici anni settanta e le più sleep ed energiche “Funk Set” e “Twelf Of Clock” che sembrano omaggiare uno dei maggiori ispiratori di Kappa, sua Maestà Stanley Clarke. Atmosfere dal sapore più nostalgicamente disco in “Doc” sfiorando essenze ambient nella conclusiva “Bye Bye”. Un disco che si segnala anche per il lavoro quasi chirurgico di missaggio studiato per il mantenimento del costante gioco di equilibri tra omaggi alla tradizione e futuribili proiezioni. Da non perdere, anti celebrativo e capace di fare storia ricordando la Storia. Disponibile sui maggiori stores digitali.

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