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LA LAZIO VOLA, VITTORIA CERCHIATA IN BLU E CELESTE

Prodezza di Luis Alberto e testa alla Champions con tre punti in tasca

di Massimiliano Bosco

Un eurogol di Luis Alberto, non si capisce perché non venga convocato dalla sua nazionale, quella spagnola, e la Lazio ottiene i 3 punti fondamentali prima dell’”amichevole” con il Bayern di martedì prossimo. Una partita che ha indubbiamente pesato sulla testa dei giocatori, e ci mancherebbe, e anche sulle gambe soprattutto verso il finale di gara. Senza la testa i biancocelesti vincono con il corpo e chi ce ne ha messo tanto è stato Adam Marusic, un toro ed una freccia allo stesso tempo, forse il migliore in campo insieme a Milinkovic, che qualche “santo” a pochi istanti dalla fine della partita lo ha fatto tirare giù ai tifosi romani per aver sbagliato passaggio e gol che avrebbe consentito di far vivere i minuti finali con un po’ più di rilassatezza, ma vabbè, poi alla fine chi se la sente di tirare la croce addosso a chi oggi ha giocato per 3 fornendo al centrocampo filtro, fisico e gioco? Ecco un centrocampo un po’ diverso che ha permesso maggiore filtro, si è visto ad esempio Correa ad un certo punto andare a difendere fin dentro l’area di rigore, cacciando gambe e palloni, marcando attaccanti blucerchiati, difensori laziali, raccattapalle, fotografi, il baffo nocciolinaro, Guido De Angelis in tribuna e mia zia Gabriella affacciata alla finestra su Via di Valle Melaina.

Benissimo anche la difesa, Patric e Musacchio su tutti, mentre il primo finalmente rimane concentrato non sbagliando quasi nulla, nemmeno lo shampoo alla camomilla per la doccia, l’altro riesce a rendere semplice un’attività, a volte resa apparentemente complessa e complicata, come quella di difendere.
Nota di merito anche a Muriqi, è vero che dopo l’”anghigòtrecivettesulcomò” sceglie il piede sbagliato quando deve appoggiare un pallone in rete da 20 centimetri facendo sobbalzare gli stessi santi che più tardi anche Milinkovic farà chiamare in causa (leggi sopra, ndr) ma quando entra ha il grande valore di prendere palla, far salire la squadra e procurarsi importanti calci di punizioni che fanno respirare soprattutto i difensori.

C’è da dire che la Samp a parte aver spinto gli ultimi 10 minuti, specie nel primo tempo non ci è sembrata una squadra ispirata, buona la difesa, interessante Colley ma onestamente nulla più. Merito sicuramente della Lazio che nel primo tempo gioca fluida creando comunque, oltre al gol, almeno 3 azioni nitide per segnare. Nel secondo tempo invece si chiude cercando le ripartenze in contropiede, soffrendo un po’ di più ma alla fine va bene così, del resto martedì alle 20.45 si gioca con la storia e la Lazio vuole esserci.

Un saluto al lupacchiotto Ranieri, leggermente offuscato dal fumo della sua pipa quando vede rigori che arbitro e VAR non assegnano. Del resto Costantino della Gherardesca giura che sia proprio Ranieri il Lupo ne “Il Cantante Mascherato”…ah, Massimo Ranieri? Eh vabbè stai a guardare il …Capello.

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