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Andrea Poerio Piterà: l’umanità incorniciata

La street photography tra estetica e concettualismo a Roma fino al 28 novembre allo Spazio Nuovo Lab

di Maddalena Scarabottolo

Campi, punti di vista e prospettive tipiche dei film cult americani sono le caratteristiche principali delle fotografie di Andrea Poerio Piterà, ospitate fino al prossimo 28 novembre nella sala espositiva della galleria Spazio Nuovo a Roma. Poerio Piterà è una new entry tra le consolidate personalità artistiche della galleria ma anche più in generale del mondo fotografico. L’artista ha infatti inaugurato Spazio Nuovo Lab: uno spazio della galleria che mese dopo mese ospiterà opere inedite.

Le sue immagini s’inscrivono a pieno titolo nel genere della street photography, firmate da intensi giochi di luce e ombre. Il colore acromatico per antonomasia e il suo opposto sono calibrati elegantemente attraverso un’elevata pulizia formale. Le foto presentate in galleria sembrano frammenti di uno story board: una sorta di visualizzazione di un’idea di regia. Una storia che viene dalla strada, non importa se di Roma, di Shanghai o di New York: ciò che interessa all’artista è cogliere l’umanità nella bellezza effimera del momento.

Osservando a lungo i 12 scatti selezionati per la mostra, si riconosce un leitmotiv che funge da trait d’union in tutta la produzione di Poerio Piterà: la cornice.
Anche se il soggetto principale resta l’essere umano, inconsapevolmente o per piacevolezza formale, queste figure sono sempre inscritte in cornici architettoniche e strutturali.

La cornice diventa parte integrante della poetica di questo artista: una componente importante dell’immagine, intesa non come oggetto individuale ma come complemento che garantisce l’unità formale al momento dello scatto. Nel passato non era insolito che agli artisti venisse commissionato un dipinto che per dimensioni dovesse adattarsi ad una data cornice; qui avviene per così dire la stessa cosa perché l’essere umano è ritratto in un momento della sua quotidianità durante la quale si ritrova inscritto all’interno di una cornice strutturale che Poerio Piterà sostiene essere perfetta per quell’istante.

Quasi tutti i protagonisti di queste immagini sono colti nella loro perfetta singolarità, non posano per nessuno, non guardano mai lo spettatore, alle volte dormono pure, ma si presentano sempre fieri della loro unicità. L’artista afferma infatti che a lui “non interessa fotografare senza la presenza dell’essere umano”, ma vuole esattamente raccontare un momento di vita che non tornerà mai più.

Ed è proprio l’utilizzo delle cornici -inconsciamente perfetto- che diventa la porta attraverso la quale lo spettatore viene invitato ad entrare in una magnifica storia dove l’umanità è protetta e al tempo stesso ornata dall’arte.
Negli scatti di Poerio Piterà nulla è pensato a priori o studiato a lungo ma è un vero “a tu per tu” con un evento imprevisto che, grazie alla sensibilità artistica, diventa esteticamente fruibile alla stessa stregua di una qualsiasi altra forma d’arte.

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