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VALERIA ROSSI, VENT’ANNI DI “TRE PAROLE” A PROVA DI RISULTATI

L’autrice e interprete del tormentone che ha fatto cantare l’Italia del nuovo millennio si racconta a “Lingue a Sonagli”

Intervistata da Bussoletti durante la puntata del talkshow “Lingue a Sonagli” trasmessa in diretta radio maggio su RadioRock106, Valeria Rossi si racconta in diretta partendo dal successo del suo brano “Tre Parole” fino ad arrivare ad oggi.

Nel 2001 Valeria Rossi conquistò l’Italia e lo fece con una semplicità tanto disarmante quanto rara da riscontrare nell’ambito musicale. “Dammi tre parole: sole, cuore, amore”: così canta il ritornello di “Tre Parole”, brano che riscosse talmente tanto successo da essere assimilato dalla cultura popolare nostrana, entrando a far parte del gergo comune e dando anche il titolo ad un bellissimo film con Isabella Ragonese. A quasi vent’anni da quella sortita straordinaria, la cantautrice analizza a freddo quel successo discografico e racconta il suo presente a Lingue a Sonagli, il salotto sgualcito di Radio Rock ideato e condotto dal cantautore Bussoletti.

La cantautrice parla del suo famoso inedito e del quasi ventennale successo che l’ha accompagnato: «Credo che l’accumularsi del tempo dia ragione dei risultati anche in maniera retroattiva. E’ sulla lunga distanza che si vede la stoffa. Lo dico per me stessa ma con sorpresa. L’anno prossimo saranno passati vent’anni e dovrò celebrare in qualche modo questo inatteso traguardo».

La Rossi racconta poi il suo presente e di come è nata la sua attuale attività nell’ambito dell’editoria per bambini: «Quando è nato mio figlio mi sono sentita completamente presa in un nuovo mondo. La necessità di farlo mangiare in modo sano e variegato mi ha dato l’ispirazione per scrivere libri di ricette per bambini accompagnati da facili canzoncine che spiegano le diverse ricette. Se ho deciso di farlo, è perché ci credo davvero. Non a caso mi sono data alla coltivazione sperimentale degli ortaggi in cui trovo tante antologie con gli umani».

L’ospite accenna infine a progetti e buoni propositi post COVID-19: «Spero che quando ne usciremo, avremo imparato qualcosa di nuovo. Io, per esempio, avrò messo le mani nella terra ed avrò imparato a progettare un orto. Dobbiamo concentrarci sul prendersi cura di noi stessi, non solo per il corpo».

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