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CORONAVIRUS, LA SAI L’ULTIMA?

Cresce la tendenza bulimica per le news dal mondo della sanità. Sostituiamo gli affabulatori del web con i canali informativi più attendibili

di Damiano Rulli

Infinite volte noi di mediafrequenza, le autorità, esimi ed autorevoli medici e ricercatori ci hanno consigliato di non dare retta alla quantità enorme di false notizie sul coronavirus che vengono pubblicate in internet e diffuse soprattutto sui social network come Whatsapp, Facebook e tanti altri.
Ci vorrebbe lo spazio di un’enciclopedia per confutare le innumerevoli fake news che in questo periodo così difficile circolano indiscriminatamente, evidenziando una fragilità corale da parte di chi diffonde, tanto quanto di chi ne fruisce. La verità è che non sempre verifichiamo ciò che leggiamo lasciandoci affabulare dai comunicatori improvvisati del web.

Una dimostrazione evidente è data da un mio post nel quale prendo a prestito un personaggio riuscitissimo di Carlo Verdone: il dottor. Raniero Cotti Borroni, il suo “non mi disturba affatto” è diventato un tormentone ancora oggi utilizzato. Ebbene sul mio profilo whatsapp, Facebook e Twitter ho scritto questo: “Ho consultato il Prof. Dott. Raniero Cotti Borroni che per contrastare il coronavirus consiglia di prendere il Semacort 300, se non lo sopportate dovete prendere il Secortene Fiale corroborato dal Clarizid Forte complesso vitaminico”

I risultati sono stati esilaranti: c’è chi è andato a vedere su Amazon quanto venivano a costare i prodotti consigliati, chi mi ha chiesto se ci sono studi comprovanti l’efficacia di tali medicinali, chi ha messo il like al mio post. Devo dire però che ho ricevuto anche alcuni commenti critici: “Saranno i soliti medicinali da banco ad effetto placebo”, “Sei diventato dottore?”, “Metti le virgolette alle dichiarazioni, in quel modo lui si prende la responsabilità e tu riporti” consiglio di un avvocato. Altri conoscendo il personaggio ne hanno riso di buon gusto.
Questo semplice ed innocuo esperimento sociale dimostra l’esistenza di un virus che attecchisce su molti internauti. Difficile negare, inoltre che una folta pletora di utenti web sia affetta da condivisionismo compulsivo di fuorvianti sensazionalismi travestiti di notizie. Rischiamo pertanto di diventare catalizzatori e moltiplicatori di fake news e aggiornamenti approssimativi. Non dobbiamo credere a tutto quello che transita nel web, nei social, attraverso audio, foto, video che riceviamo, rischiando a nostra volta di condividere ulteriormente.

Sorge qualche dubbio? Facciamo ricerche in siti autorevoli come quello del Ministero della Salute ( http://www.salute.gov.it/portale/home.html) dell’Istituto Superiore di Sanità (https://www.iss.it/) della Croce Rossa (https://www.cri.it/home). Se ne sentiamo il bisogno chiediamo un parere al nostro medico di base ma, lo ripetiamo ancora, non diamo retta alle bufale che circolano.

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