Dal 6 dicembre 2024 è in rotazione radiofonica “DISLESSO”, il nuovo singolo di Dardis sulle piattaforme digitali di streaming dal 22 novembre. L’artista spiega per i nostri lettori la sua analisi sociale sul tema dell’incomunicabilità
“Dislesso” di Dardis esplora il tema della comunicazione complicata dalla dislessia in una relazione estiva. Il protagonista affronta situazioni in cui la difficoltà a trovare le parole giuste causa fraintendimenti e imbarazzi. La dislessia diventa simbolo del senso di inadeguatezza e della difficoltà di esprimere i propri sentimenti.
Tra immagini di leggerezza estiva, come una notte in spiaggia o un giro in moto, e la confusione interiore del protagonista, il brano racconta la lotta tra il bisogno di connessione e l’incapacità di comunicare. Questo conflitto culmina nella separazione dalla ragazza, lasciandolo con il rimpianto di non essersi espresso.
Nonostante il tono leggero, il brano trasmette solitudine e smarrimento, rendendo universale il tema della difficoltà di comunicare e di essere compresi.
Ciao Dardis! Che messaggio vuoi comunicare con il tuo nuovo singolo?
Con “Dislesso” voglio dimostrare che gli errori possono trasformarsi in opportunità. Anche quando ci sentiamo inadeguati, possiamo trovare la forza di reagire e di comunicare al meglio chi siamo.
Da cosa trai ispirazione per le tue produzioni?
Principalmente dalle mie emozioni e dalle storie che vivo o ascolto. Mi colpisce molto la quotidianità, che spesso nasconde dettagli perfetti per diventare musica.
Facciamo un salto indietro nel tempo, quando e come è nata la tua passione per la musica?
È nata da bambino: cantavo in ogni momento libero. Crescendo, ho capito che non era solo un gioco, ma una vera esigenza espressiva. Da lì ho deciso di studiare canto e di mettermi in gioco sul palco.
Quali sono i tuoi progetti per il futuro e/o sogni nel cassetto?
Vorrei continuare a scrivere nuovi brani e realizzare un EP o un album completo. Sogno anche di collaborare con altri artisti, per sperimentare contaminazioni e arricchire il mio stile.
Quali artisti hanno influenzato e accompagnato la tua crescita?
Mi sento molto ispirato dalla scena indie italiana, in particolare da Frah Quintale, per la sua capacità di unire melodie cantautorali a ritmi urban. Ma prendo spunti anche da altri cantautori e band, sia italiani che internazionali.
Progetti per il 2025?
Sicuramente portare la mia musica su più palchi possibili, magari in qualche festival di rilievo. Voglio far conoscere la mia visione artistica a un pubblico sempre più ampio e continuare a crescere come cantautore.