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IN ARRIVO IL NUOVO ROMANZO DI ROBERTA ZANZONICO

Dal 4 novembre 2022 sarà disponibile in libreria e negli store digitali “La bellezza rimasta” (Morellini), il nuovo romanzo della scrittrice Roberta Zanzonico

Da medico psichiatra, ho avuto il privilegio di ascoltare le storie di tante vite. Quel che più mi ha colpita nella loro narrativa è stata la fragilità (e il coraggio di affrontare una vita incerta nonostante questa). Ne “La bellezza rimasta”, si parla di questa comune fragilità, sia essa imposta dalla malattia o dalla semplice condizione umana. Quella che ci spinge a non vivere il presente e rintanarci in una vita immaginaria. La fragilità che ci fa rifugiare nella nostalgia, che ci svuota la memoria delle parti spiacevoli, che ci spinge a cercare nella vita la semplicità e non il significato. Nel mio romanzo però si parla anche del coraggio di chi decide di vivere una vita vera nonostante tutto”, commenta l’autrice.

Sinossi

La Signora Chiara è una donna anziana che da ormai dieci anni vive nel passato poiché afflitta da una condizione che non le permette più di formare nuovi ricordi. Solo le memorie precedenti alla malattia sono preservate. Una condizione singolare, causata da anni di abuso di alcol, con un risvolto inatteso: permette, a chi parla con la Signora Chiara, di tornare indietro a un momento nel tempo in cui la vita era sembrata gentile. La donna non ricorda, per esempio, che Gioacchino, l’unico figlio del Signor Morbidelli, è guercio poiché ha perso il senno e in un episodio psicotico si è strappato via un occhio. Giacché la Signora Chiara ignora la realtà presente, continua a chiedere al padre, di quel figlio bello e promettente di pochi anni prima.

Mentre la gente del paese sogghigna alla vista del Signor Morbidelli, la donna è l’unica a riservargli la stessa cortesia di una volta. Sarà così che l’uomo si troverà a cercare la smemorata nella speranza di rivivere attraverso lei i giorni andati. A uno a uno, gli abitanti del paesino si siederanno al tavolo della Signora Chiara per ricevere la stessa consolazione: tornare indietro a quando si era (o si pensava di essere) felici. Non è forse più semplice tornare indietro che andare avanti? Eppure, la memoria, come alcuni capiranno con amarezza, è un posto alimentato più dall’immaginazione che dalla realtà, che rischia di anestetizzare e infine intrappolare i più vulnerabili, così da precludere loro la possibilità di vivere ancora.

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