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JOE BARBIERI, ESCE IN RADIO “NIENTE DI GRAVE”

Da venerdì 9 luglio sarà in rotazione radiofonica il nuovo singolo estratto dall’album “Tratto da una storia vera”. E intanto si annunciano i primi concerti estivi

Niente di grave è un brano firmato da Giuseppe (Joe) Barbieri con la partecipazione speciale del virtuoso brasiliano del violoncello Jaques Morelenbaum (già sodale, tra gli altri, di Ryuichi Sakamoto, Caetano Veloso o Sting).

Adagiata su di una tessitura orchestrale che sembra arrivare da chissà quando e chissà dove, Niente di grave è un languido e nostalgico sguardo, puntato dritto verso quell’incontro unico e dorato che ciascuno di noi ha fatto una volta nella vita, ben consapevoli che quell’allineamento di stelle che un giorno lo ha permesso potrebbe non ripetersi forse mai più.

Spiega l’artista a proposito del suo nuovo inedito«Ciascuno di noi serba la nostalgia irrisolta di un incontro speciale che s’accompagna in molti casi alla colpa di averlo sciupato. Niente Di Grave è una liturgia, un lamento nel disperato tentativo di esorcizzare quella mancanza, quel tassello d’anima che mai troverà soluzione».

Al brano fa eco il lyric video, il primo in assoluto per Barbieri e che lo stesso musicista napoletano ci racconta così: «scriveremo e riscriveremo eternamente quelle parole che son rimaste sulla soglia della nostra bocca, sulla porta del nostro cuore; per riuscire a dire, infine, “resta”, a quell’unica persona che l’avrebbe meritato».

Intanto Barbieri si appresta a partire in tournée per eseguire dal vivo uno dei dischi della sua produzione già più apprezzati da pubblico e critica. Queste le prime date confermate, altre sono in via di definizione. Calendario aggiornato e biglietti sono disponibili su www.joebarbieri.com):


10 luglio, Termoli (Cb)
16 luglio, Fasano (Br)
22 luglio, Trevignano Romano (Rm)
24 Luglio, Cittadella (Pd)
8 agosto, Taranto
4 settembre, Chiaravalle (An)

NIENTE DI GRAVE
(G.Barbieri)
Microcosmo Edizioni

io porto un peso discreto che mi fa tremare,
un dubbio angolare che insidia la vita
le dita intrecciate a un addio che non so spiegare

e un porto mi ha visto partente, perdente,
e ogni sorta di nave
salpare, arrivare con voglie infinite,
convoglio stipato per quasi ogni dove

eppure l’idea di esser lontano da te mi acceca

niente di grave se ho creduto saresti stata mia per sempre,
niente di grave se la mano mi trema
mentre ti cingo la schiena;
niente di grave se io non chiedo che te
a sigillo di una vita qualunque

mi pento e mi dolgo con tutto me stesso per ogni peccato
ma con te rifarei ogni cosa da capo,
accetto il castigo e non chiedo perdono

e in petto l’idea di esser lontano da te mi acceca

niente di grave se ho giurato e promesso,
se ti ho detto “sempre”,
niente di grave se distante o vicino io ti respiro accanto;
niente di grave se io non chiedo che te
a sigillo di una vita qualunque

niente di grave se la mano mi trema
mentre ti cingo la schiena
niente di grave se non ho altro che te
a sigillo della mia vita qualunque

io porto un peso discreto che mi fa tremare,
il dubbio angolare che insidia la vita,
le dita intrecciate a un addio che non so spiegare.

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