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CHI MERITA DI GIOCARE CONTRO LA SPAL?

Mister Fonseca a tolleranza zero. Petagna? Gran bel giocatore

di Davide Iannuzzi

Dopo il passo falso con il Wolfsberger Fonseca appare ancora più determinato nel dribblare ogni legittimo e famelico tentativo di raccogliere uno spunto in più per lo scoop prepartita. Un solo grido, il risultato, quello pieno contro la compagine emiliana ultima in classifica. Ma il match sarà tutt’ altro che facile. In Europa League é stato mancato un importante obiettivo, quello di passare ai sedicesimi come primi del girone. Ma il dato ancor più preoccupante rimane l’ incapacità reiterata del gruppo nel mantenere alto il livello di concentrazione nelle partite cosiddette abbordabili, a risultato semi acquisito e chiuderle evitando paradossali scivoloni, come sarebbe potuto accadere giovedì sera in caso gli austriaci avessero concretizzato alcuni episodi favorevoli nel fine gara, dopo aver siglato il 2- 2. Ma domani ê il campionato a dover guidare l’ispirazione della squadra, proiettata verso quel sospirato quarto posto che permane ancora come principale obiettivo stagionale. Avranno imparato la lezione i giocatori? “Per me é una vera squadra con una buona organizzazione difensiva, credo che i giocatori abbiano capito” dichiara Fonseca esprimendosi sulla Spal e senza indugiare circa la posizione di Pellegrini a trequartista indipendentemente dalle condizioni di Veretout. Uno dei casi mediatici più in voga rimane lo smarrimento di Under che dopo l’infortunio in nazionale non ha più trovato ne forma ne condizione come si auspicava. Il mister non si sbilancia negli approfondimenti e si limita a sentenziare ” …deve migliorare…”. La tranquillità del tecnico contrasta con il dato oggettivo di quanti “non meritavano di giocare” il match di giovedì sera. Il mister non esclude che tra i bocciati possano esserci inaspettati recuperi per l’ancor elevato numero di defezioni in rosa. i Chiara Zucchelli instiga il tecnico circa il reiterante e discutibile approccio della squadra alle gare cosiddette minori accompagnato spesso da poca umiltà: “Solo in due partite abbiamo sbagliato, con il Wolfsberger e con la Samp”. Il problema non è dunque completamente estirpato ma il rapporto partite giocate rendimento sembra migliorare rispetto ai non lontani trascorsi, soprattutto in considerazione del fatto che i dati oggettivamente negativi circa la qualità delle prestazioni dei singoli non attengono più alla casistica accidentale ma alla concreta risposta dei giocatori in termini di impegno. E quindi suscettibili di analisi a cui seguono tangibili azioni. E il mister ha dimostrato di non essere diplomatico in fatto di stroncature. E mentre corrono voci sull’arrivo di Petagna al posto dell’ ancora impalpabile Kalinić il mister continua a guardare concretamente alla rosa attualmente censibile e ai legittimi poteri di cui é investito: “quando una situazione non mi piace parlo tranquillamente. Non ho bisogno del supporto del direttore e della società”. Bravo mister, più bastone che carota e le risposte continueranno a non mancare.

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